lunedì 11 luglio 2016

Il patchwork spazio-temporale di Valloria

Potrebbe essere il tipico borgo dell'entroterra imperiese colonizzato da stranieri... ma non lo è. Si è ritagliato uno spazio, forse uno spazio-tempo tutto suo grazie a un'iniziativa dell'Associazione Amici di Valloria, nata nell'ormai lontano 1994.

Valloria, frazione di Prelà (Imperia)
Un'idea semplice, rivelatasi efficace, per ridare vita a un villaggio di poche anime, oggi frazione di Prelà, immerso, quasi mimetizzato nel verde di fitte selve di uliveti. Perché non dipingere le porte di questo piccolo borgo collinare? Incredibilmente, nel giro di pochi anni, l'antica Vallis Aurea è diventata una pinacoteca en plein air dove al posto delle tele si usano supporti atipici come gli usci e i portoni che si aprono nei carruggi e negli antichi anditi del borgo, trasformati dall'intervento di artisti noti e meno noti. Oggi sono oltre 150 le “porte dipinte”, e ogni anno se ne aggiunge qualcuna...











C'è un po' di tutto in un paese divenuto un patchwork artistico particolare, dal classico figurativo a suggestioni impressioniste o surrealiste. Dietro ogni angolo, e sono tanti gli angoli nella “contorsione viaria” degli antichi borghi, puoi essere colto completamente di sorpresa da una visione improvvisa. Bisogna come sempre entrare un po' in armonia con l'ambiente, sintonizzare le proprie lunghezze d'onda con ciò che ti sta intorno... meglio se in una giornata qualunque, lontano dai fine settimana o dalla piena estate e dimenticando per un attimo la malìa di effluvi tipicamente mediterranei che escono dalle finestra di qualche cucina. Forse non sono “solo” porte dipinte... ma dei veri e propri passaggi spazio-temporali dove si ha la sensazione che, avvicinandosi, si possa essere “assorbiti” verso un universo sconosciuto.
"Ingresso a Lomilandia" di Anna Motta
Un punto di partenza verso altri mondi, spetta solo all'osservatore scegliere dove sia più bello infilarsi per entrare in un'altra dimensione... come quel variopinto uccello di “Ingresso a Lomilandia” di Anna Motta, deciso a bucare con il suo appuntito becco la propria sfera esistenziale per spiccare il volo verso l'avventura, oltre una porta metafisica tra mare e cielo... perlomeno... io la vedo così.