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Il Ponte degli Alpini a Bassano e il Monte Grappa |
Valsugana, Piave, Brenta, Ponte
degli Alpini a Bassano, Monte Grappa… girovagando a cavallo del confine tra
Veneto e Trentino (solo cent’ anni fa divideva Regno d’Italia e Impero
Austro-Ungarico) nomi e luoghi ti fanno ritornare a un passato lontano, quando erano
snocciolati con spirito patriottico da una maestra con un nome che era tutto un
programma, Itala Bergamo, suora tutta d’un pezzo, dai metodi maneschi e un po’
intimidatori, utilizzati per tenere a bada una scolaresca che andava ben oltre, in
quegli anni ’60, le quaranta unità.
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La maestra Itala Bergamo e la sua scolaresca a metà anni '60 |
Per
inculcare un solido amor patrio non mancava nemmeno la musica del “giradischi”,
allora, con noi bambini e bambine ad ascoltare e imparare, dopo “Addio mia
bella Addio” soprattutto “Il Piave mormorava…”. Così molti ricordi affiorano
quando, dopo decenni, sei, finalmente, in quei posti. Luoghi di guerra, vissuti
in una giornata di inizio anno dal sole
splendente, senza neve, con tepori inusitati (ma ormai neanche tanto) per la
stagione. A parte le reminescenze
scolastiche, il Ponte di Bassano forse un po’ appartiene anche a me,
nell’ancora vivido ricordo di un anno passato tra gli alpini e di una canzone
popolare cantata in compagnia, la stessa immortalata in una lapide che la
associa a “sublimi sacrifici e guerresche procelle”.
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La lapide al Ponte degli Alpini |
Lassù occhieggia la vetta
del Monte Grappa, proprio quella di un altro brano caro alla maestra Itala
“Monte Grappa tu sei la mia patria…” Non si può, essendo qui, non salire su
quella vetta, “ammantata”, se così si può dire, da un enorme sacrario. Però
scegliamo una “pazzesca” (nel senso buono) strada alternativa: una deserta e
stretta provinciale che sale tra i boschi, per quasi trenta km di curve, percorse
con calma (fortunatamente dietro non c’è nessun energumeno dotato di Suv che
chiede strada) dal paesino di Caupo, non lontano da Feltre. Quindi dalle selve
del versante nord, con “finestre” dalle quali si aprono squarci panoramici
notevoli.
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Salendo sul Grappa: Il gruppo del Latemar e il paese di Enego |
Si arriva a quota 1700 metri circa, sotto la vetta imbiancata da
una colata di pietre chiare e squadrate.
Saranno le suggestioni di prima, sarà la giornata splendida… ma la prima
sensazione è molto diversa da quella provata durante la visita, di qualche anno
fa, a un altro famoso sacrario della Grande Guerra, Redipuglia, dove
immediatamente mi sono sentito immerso in una solenne, triste, commemorazione
di una tragedia nazionale.
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Il Sacrario del Monte Grappa |
Lo ammetto, salendo i gradini del monumento ai
Caduti del Grappa, che da una parte guarda i monti e dall’altra alla pianura
vicentina, qui difesa strenuamente con tre sanguinosissime battaglie tra il
1917 e il 1918, mi sono lasciato andare a un po’ di retorica. Ben presto
scomparsa, non solo di fronte alle tombe dei soldati, ma soprattutto lungo le scalinate
scandite, più volte, da ampie urne dove riposano i resti di 100 militi ignoti
(in tutto riposano qui oltre 10.000 italiani senza un nome).
E allora anche quella
scritta scolpita “Gloria a Voi soldati del Grappa”, riacquisisce un senso
diverso, nel sacrificio di una generazione di giovani italiani.
Si impongono il
silenzio e il rispetto, non altro…
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Corinne sull' "attenti"... |
anche la mia cagnolina Corinne (come
avvenuto negli ultimi anni solo due volte, in luoghi altrettanto, seppur in
modo completamente diverso, evocativi come La Madonna della Gelata e il Sass Malo) si ferma spontaneamente, rimanendo quasi sull’ “attenti”… non sarà così,
ma a me piace pensare ugualmente che i cani sentano vibrazioni particolari.
Così, si sale verso il culmine lungo la Via Eroica, che arriva fino al Portale
di Roma, un massiccio edificio costruito con grossi blocchi di pietra dove
campeggia un’altra scritta “Monte Grappa tu sei la mia patria”… primi versi della
canzone sentita da bambino… e il cerchio, apertosi in mattinata sulle
reminescenze scolastiche e sui “sublimi sacrifici”, ora si chiude
completamente.
Poco più in la, in vista
delle vette dolomitiche, il settore austro-ungarico riunisce le spoglie di
altri 10.000 ragazzi, con un’altra divisa, anch’essi quasi tutti ignoti.
Di che reggimento siete /Fratelli?/Parola
tremante/Nella notte/ Foglia appena nata/Nell’aria spasimante/ Involontaria
rivolta/ Dell’uomo presente alla sua/ Fragilità/ Fratelli
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