A
che tante facelle?
Che
fa l'aria infinita, e quel profondo
Infinito
Seren? che vuol dir questa
Solitudine
immensa? ed io che sono?
Perinaldo,
entroterra sanremese, provincia di Imperia... ancora una volta mi
tornano in mente i tempi del liceo e le lezioni di italiano, rese
interminabili e noiosissime nel prendere faticosamente appunti in un
collage di brani, tratti da questo o quel critico, che l'insegnante
velocissimamente e pedissequamente snocciolava come in un rosario
recitato da anni, senza ormai rendersi più conto di cosa
significassero quelle parole.
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Perinaldo, 572 m, entroterra sanremese (Imperia) |
E noi a testa bassa a ricopiare, per
poi ripetere come pappagalli alle interrogazioni. Eppure al momento
del "Canto notturno di un pastore errante dell'Asia" del Grande
di Recanati, "finalmente" qualcosa di personale scese dalla
cattedra nel commentare quelle stelle, le "piccole faci"
leopardiane: "ragazzi, questa pagina vi serva a riflettere, ad
affrontare gli interrogativi della vita con un po' di pessimismo, voi
siete troppo superficiali"... ecco più o meno il succo di quello
che riuscì a tirar fuori in quel momento. Dentro di me la mandai a
quel paese immediatamente. Di sicuro a quei tempi mi interessavano
molto di più altre cose, però davvero la letteratura italiana fatta in
quel modo difficilmente poteva far nascere una passione. Ma quel
brano mi è balzato in mente di fronte alla casa natale di Giovanni Cassini, grande astronomo, che in questo borgo dai connotati un
pochino recanateschi ebbe i natali nel 1625...
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La lapide posta sulla casa natale di Cassini |
molto prima di
Leopardi. Eppure, mi immagino il piccolo Giovanni a guardare all'insù
"le facelle" in un cielo pulito, reso più luminoso che mai da un
buio assoluto intorno, in un piccolo villaggio di montagna, nei primi
decenni del Seicento. E lo scoccare della scintilla di una passione
che lo avrebbe portato lontano, a Parigi, sotto la protezione del Re
Sole (guarda caso...) e a cercare un senso all'esistenza di quelle
"facelle".
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Giovanni Cassini |
Pure Cassini è un grande italiano (si interessò
anche di idraulica, medicina, entomologia ecc.): con i mezzi di
allora scoprì quattro satelliti di Saturno e la divisione (che porta
il suo nome) degli anelli del secondo pianeta del sistema solare,
oltre a realizzare una grande mappa della Luna.
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Murales "alati" di Perinaldo |
Una tensione
verso l'alto che quasi si avverte in questo lindo paesino (bandiera
arancione del Touring), dove un lapide avverte il "viadante" che
qui nacque non solo Giovanni Cassini, ma una vera e propria
discendenza di astronomi (i Maraldi) e in cui anche recenti murales
sembrano certificare la voglia di spiccare il volo verso il cielo.
Nelle vicinanze, su un poggio, un'altra particolarità,
tradizionalmente attribuita al Cassini: la chiesa
della Visitazione (all'interno, racchiude una meridiana a camera
oscura) che volle orientata in linea col meridiano (in realtà se ne discosta
di qualche grado).
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Chiesa della Visitazione |
Leggenda vuole
che chi confessava al parroco i propri peccati veniva mandato qui ad
espiare le proprie colpe, in ginocchio - dal tramonto fino al mattino
seguente - sopra chicchi di granoturco sparsi davanti alla porta...
e le stelle in questo caso le vedeva davvero.
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Mimose "fuori stagione", tra ulivi e macchia mediterranea |
Luogo ameno, che in questa
strana stagione di inverno-primavera vede il fiorire tutto intorno,
già a fine dicembre, di numerose piante di mimosa con i loro
inconfondibili capolini sferici, quasi dei piccoli "ammassi" di
stelle gialle che riscaldano la vista in mezzo agli ulivi e alla macchia mediterranea. E
sembrano offrirti il profumo della vita così com'è, senza porsi
troppe domande... il che, chissà, forse è meglio.
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