Era
un termine in voga qualche anno fa, ora soppiantato dal più trendy "resilienza", però a me piace di più, specie in questo periodo
natalizio, ripensando al Mulino di Gombola (Modena) uno dei pochi, se
non il solo, nell'Appennino emiliano, a funzionare ancora (veramente e non a
scopo didattico) grazie all'acqua di un fiume, il Rossenna.
|
Gombola, Appennino modenese |
I
fratelli Veratti, Bruna e Artemio, fratello e sorella
ultraottantenni, sono un vero esempio di resistenza umana: fiera,
consapevole, fors'anche un po' anarchica.
|
La mugnaia Bruna Veratti (dal doc. "Le vie dell'acqua") |
Non
arriveresti mai qui, se non grazie alla segnalazione di un autoctono:
“Là si può trovare l'ultima farina macinata ad acqua”. Il
paesaggio sulla provinciale che da Polinago conduce a Serramazzoni
evoca tempi passati, specie quando appare, arroccato su un poggio, il
piccolo borgo di Gombola che sembra fatto apposta per riportarti a
quell'Italia affascinante e pericolosa di qualche secolo fa, tra
passaggi di soldataglie e imboscate di banditi.
|
Il Mulino di Gombola e... |
Ma per arrivare al
Mulino bisogna scendere nel profondo della boscosa valle, poco più
all'interno di un ponte sul fiume. Una stradina sterrata conduce a
questa sorta di eremo del lavoro. E solo dopo aver bussato un paio di
volte ti accoglie Artemio. Bruna è un po' indisposta. Con gesti
antichi, toglie la farina dall'ultima macinazione, la pesa e ce la
porge. Rusticamente integrale, un po' come la vita in un luogo come
questo. A un prezzo assolutamente irrisorio se si pensa solo alla
tradizione di questo mulino, in funzione da cinque secoli, con
un'esperienza e un rispetto della natura tramandati di generazione in
generazione.
|
... l'antica ruota... |
Prima
che si ritiri al caldo, chiediamo ad Artemio se si può vedere la
ruota. Eccola: e proprio ad osservar bene un particolare, non può
che venirti in mente la "resistenza umana". Nel mozzo della ruota
un' irregolare serie di zeppe di legno.
|
... che non ha alcuna intenzione di cedere |
Non so quale funzione
possano avere, se di rinforzo o altro... però questi pezzi di legno
raccontano di una tensione a non cedere mai, di continuare finché
si può, anche senza mezzi, senza nessuno che ti aiuti. E, tornando
a casa, ritrovo il mulino in un bel documentario sul solito you tube,
dove si racconta la storia dei due vecchi eroi.
Poco
dopo incontriamo ancora Artemio nel negozietto di alimentari vicino
al ponte... forse per spendere i nostri pochi euro di farina in qualcosa
da mangiare per la sera.
Un
piccolo mondo, lontanissimo dai ripetitivi e mielosi riti consumistici
delle feste che ormai mi sono insopportabili, da quella fregola
prenatalizia che sembrerebbe ora corroborarsi nella famosa - e
supposta - miniripresa italiana. Ripenso a loro, alla voce del fiume,
all'unica stanzetta riscaldata, a quella specie di antro imbiancato
dalla polvere di farina e la associo a un presepio autentico, di
quelli che tra poco non ci saranno più, confinati nella memoria di
chi almeno ha avuto la fortuna di averli conosciuti.
Nessun commento:
Posta un commento