Come
ogni aquila che si rispetti, ha scelto il luogo adatto per fare il
nido a mezza costa, al di sotto del territorio di caccia.
Aieta, dal greco aetòs, appunto "aquila", se la osservi
da Tortora, la vedi là in alto, vicina ma quasi irraggiungibile.
E infatti i due paesini sono a pochissima distanza in linea d'aria (ovviamente... trattandosi di "volatili") mentre per raggiungerla in auto bisogna scendere a mare e poi risalire una tortuosa ma meravigliosa strada panoramica.
E' una visione, quella di Aieta "dal
basso" che incuriosisce immediatamente, nel notare la sproporzione
tra le casette addossate al monte e un enorme palazzo in pietra
grigia. Bisogna assolutamente andarci per scoprire l'arcano di un
paese che, tra l'altro, fa parte dell'associazione "Borghi più
belli d'Italia".
L'aquila, simbolo di Aieta |
E infatti i due paesini sono a pochissima distanza in linea d'aria (ovviamente... trattandosi di "volatili") mentre per raggiungerla in auto bisogna scendere a mare e poi risalire una tortuosa ma meravigliosa strada panoramica.
Aieta (Cosenza), vista dal paese di Tortora |
Come
sempre si rischia che le impressioni di un luogo siano "inquinate"
dall'euforia vacanziera, ma è anche bello fare uno sforzo di
concentrazione per astrarsi dal contesto, cercando di fissare quello
che ti racconta (o che vuoi che ti racconti) un villaggio come
questo. Ma per prima cosa cerchi il grande palazzo che riempie in
maniera così importante lo spazio urbano.
E lo trovi... aperto,
oltretutto in orario quasi serale! Già questo è motivo di
soddisfazione, che diventa poi vero guibilo nello scoprire che hai
anche una guida (oltretutto gratuita) a disposizione. E pure preparata e puntuale nello spiegarti la storia della magione
nobiliare durante la visita ai vari ambienti. E così ti si svela un
raro, forse unico, angolo di Rinascimento in piena montagna calabra:
una dimora gentilizia cinquecentesca su tre piani, negli ultimi
decenni salvata da un progressivo degrado, recuperando anche
interessanti affreschi decorativi, oggi divenuta monumento
nazionale. Nella facciata esterna si apre il "fiore all'occhiello"
del palazzo: un meraviglioso loggiato dal quale i Martirano prima e
i marchesi Cosentino poi si godevano in piena tranquillità la vista
del mare... mica scemi!
Il palazzo rinascimentale di Aieta |
Tramonto su Tortora e sul Mar Tirreno dal loggiato del palazzo |
Un
paese che ti dà l'impressione di essere nobile e popolare insieme,
con "antichi" negozianti che ti invitano nel loro modesto ma
dignitoso negozio che vende un po' di tutto ed elegantissimi portali
scolpiti in pietra che si aprono nel dedalo di linde viuzze.
Ti
domandi: "Come si vivrà qui, passato il periodo estivo?". E
così, sul far della sera, lasci Aieta, rimpiangendo il fatto di non
avere un tot di vite a disposizione per provare l'esperienza e
con un sapore salato-dolce in bocca (forse lo stesso del tipico
prosciutto locale, vera delizia per le papille gustative) sapendo che
probabilmente non ci tornerai più... ma non si sa mai.
Arte tra le vie del borgo... |
Ci si prepara per il concertino serale in piazza del Municipio |
Nessun commento:
Posta un commento