Alla ricerca di location letterarie... A volte sovvengono i tempi del liceo, molti anni fa, alle prese con estenuanti lezioni, cosiddette "frontali", con insegnanti dalla voce monocorde... tutti a testa bassa a scrivere appunti che, a sua volta, la "prof" stessa pedissequamente traeva dalle elucubrazioni di una miriade di noiosissimi critici. L'Ottocento italiano: Leopardi e Manzoni, Manzoni e Leopardi e ancora Leopardi e Manzoni (per quest'ultimo... appuntamento al prossimo post).
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Il poeta Giovanni Pascoli |
Al
mio cantuccio, donde non sento
se non le reste brusir del grano,
il suon dell'ore viene col vento
dal non veduto borgo montano:
suono che uguale, che blando cade...
Dunque
Barga
era un "non veduto" borgo montano... Bello sarebbe essere adesso
in montagna - pensavo - mentre la "prof" proseguiva imperterrita la
monocorde lettura, intervallata dalle chiose del critico letterario
Tizio o
Caio.
...E
suona ancora l'ora, e mi manda
prima un suo grido di meraviglia
tinnulo, e quindi con la sua blanda
voce di prima parla e
consiglia...
e...
finalmente la campana, quella della scuola, suonò davvero il termine
dell'ultima ora e quella poesia rimase così a metà, lasciando
insoluto un quesito... ma dov'era 'sta Barga? E poi la "prof" non aveva detto che il "rifugio" del Pascoli era in quel di
Castelvecchio?
Solo
da "grandi" si possono capire certe cose e, finalmente, entrare
in contatto con i luoghi d'ispirazione dei poeti e rileggere quei
passi, questa volta in piena libertà e senza che nessun professore o
critico letterario tenti di plagiarti con la sua più o meno
personale e più o meno attendibile versione.
La torre campanaria del Duomo di Barga (Lucca) ispiratrice della poesia pascoliana |
E
si capiscono molte cose quando, da un lato a un altro di una valle
giunge il suono di una campana e ci si ferma ad ascoltare. Ci si
ferma. Perché è questo che bisogna fare, captando i suggerimenti
dei propri sensi e della natura circostante. Si immagina, e sarà
un'immaginazione certamente diversa da quella che il poeta tentava di
trasmettere con i propri versi... ma non importa, è bello lo stesso.
Così, risalendo la valle del Serchio, sopra Lucca, la reminiscenza
scolastica non può che indurre a fermarsi in un piccolo borgo,
Castelvecchio Pascoli, dove il poeta si illudeva di aver ricostruito,
in mezzo alla natura, il suo "nido" natio di San Mauro, in
Romagna. E' da qui, dalla sua casa, ora trasformata in museo, che si
deve tendere l'orecchio, verso la torre campanaria di Barga... ritrovata e riconosciuta, e
finalmente si può entrare in sintonia con l'ispirazione poetica,
quella che tanti anni prima sfuggiva inesorabilmente a uno studente
liceale... ma anche alla sua "prof"...
...E suona ancora l'ora, e mi squilla due volte un grido quasi di cruccio, e poi, tornata blanda e tranquilla, mi persuade nel mio cantuccio: è tardi! è l'ora! Sì, ritorniamo dove son quelli ch'amano ed amo.