"One-hit
wonder", ovvero cantante noto al grande pubblico per un solo,
formidabile, successo. Se dovessimo utilizzare lo stesso termine,
ovviamente con il dovuto rispetto, anche nella poesia, allora
Luigi Mercantini sarebbe a buon diritto nella schiera di chi è
ricordato per un unico exploit. Per la verità, ce ne starebbe anche
un altro, ovvero quello che risuona con il "Si scopron le tombe, si
levano i morti, i martiri nostri son tutti risorti" dell'Inno a
Garibaldi!, ma non è paragonabile al pathos di...
Eran
trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Me
ne andavo al mattino a spigolare,
quando vidi una barca in mezzo al
mare:
era una barca che andava a vapore;
e alzava una bandiera
tricolore...
Sì,
la Spigolatrice di Sapri, questo il grande "hit" del poeta
marchigiano di Ripatransone con il suo famosissimo incipit, è
qualcosa che rimane impresso nella memoria, sebbene la poesia (e
anche la storia) risorgimentale sia ormai divenuta un po' obsoleta
nelle italiche scuole. Al di là di ogni considerazione relativa al
rivoluzionario, sfortunato e un po' velleitario tentativo del patriota Carlo Pisacane e dei suoi "trecento" di affrancare il Meridione
d'Italia dalla monarchia borbonica, è strana la sensazione che si
prova in quel di Sapri, ritrovando i luoghi descritti in quella
poesia.
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La baia di Sapri (Campania) teatro della sfortunata spedizione di Carlo Pisacane |
E' una cittadina nell'estremo lembo della Campania, al
confine con la piccola porzione di Basilicata tirrenica, raccolta
in una baia accogliente e piena di sole. Su uno scoglio, lo
Scialandro, una sinuosa statua in vedetta rappresenta quella
"spigolatrice", povera lavoratrice dei campi,
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La statua che rappresenta la "Spigolatrice di Sapri" |
scelta per il
"punto di vista" del poeta. E' un vero contrasto, quello che associa
questo paesaggio tanto accogliente (con acque limpide segnalate
dalla "bandiera azzurra", proprio vicino alla statua) all'epica
tragicità di quella poesia...
...Mi
feci ardita, e, presol per mano,
gli chiesi: «Dove vai, bel
capitano?»
Guardandomi, rispose: «Cara sorella...
vado a morir
per la mia patria bella»...
Un
luogo risorgimentale "strano" (anche se la località dello sbarco
non fu precisamente qui) molto diverso da altri, dove sacrari, ossari,
lapidi e altro, introducono il visitatore nell'atmosfera di una
storia quasi percepita "in bianco e nero".
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Nel 1952 anche un film prese spunto dalla vicenda di Sapri |
Difficile pensare a
quell'estate del 1857, quando la morte di quei giovani si abbracciò
a una natura benevola: un connubio stridente cui spesso non si fa
caso, ripensando a guerre o battaglie. Sensazione colta in pieno in
tempi moderni in un'altra indimenticabile poesia in musica, la Guerra di Piero, di un artista, certo non "one hit wonder",
come Fabrizio De Andrè...
“dormi
sepolto in un campo di grano
non è la rosa non è il tulipano
che
ti fan veglia dall'ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi”